Tecnologia informatica alleata fondamentale contro le mafie | Piernicola Silvis Autore CAPIRE LA MAFIA Saggio edito da LUISS University Press

Tecnologia informatica alleata fondamentale contro le mafie

In campo di criptovalute, per giungere al soggetto principale dell’indagine è necessario ricostruire la rete di contatti e i singoli snodi, distinguendo chi ha ruoli di comando da chi ha gradi intermedi e puramente esecutivi. Per farlo, i ricercatori hanno ricostruito il funzionamento del reticolo di relazioni dei clan di mafia, incasellandovi migliaia di dati relativi a gruppi siciliani e calabresi, oltre che di organizzazioni criminali straniere. Basandosi su intercettazioni telefoniche e pedinamenti, con un algoritmo i ricercatori hanno generato un grafo che rappresenta l’intera rete dei clan. Avendo davanti questa rappresentazione, e grazie a una metrica di misurazione denominata Betweeness Centrality, è stato possibile osservare rapporti che altrimenti sarebbero sfuggiti, e comprendere così le reali gerarchie esistenti fra i vari personaggi grazie all’esame del flusso di informazioni fra gli affiliati (l’algoritmo non misura il percorso più breve ma quello più efficace). Ciò ha consentito di individuare la persona verso cui era convogliata la maggiore quantità di dati, quindi il boss o il mandante di un delitto. È chiaro che questa tecnologia è destinata a diventare fondamentale nelle indagini sulla criminalità di tipo mafioso, che si fonda proprio sull’interazione di una moltitudine di soggetti.

Ma a Bolzano hanno fatto di più. Hanno creato degli algoritmi che permettono di generare una rete criminale sintetica da adattare a ogni organizzazione malavitosa nei cui confronti si disponga di poche informazioni. È un format investigativo, un modello da plasmare sulle organizzazioni su cui si indaga, grazie al quale le autorità potranno individuare le strategie ottimali per operare al meglio.

In conclusione, la tecnologia informatica, se da un lato genera strumenti utili alle mafie, dall’altro può essere un alleato fondamentale nel contrasto del fenomeno mafioso. In fondo, ammettiamolo, tutto ciò non è che una delle evoluzioni dell’eterna contesa fra sbirri e ladri: cambiano le epoche, cambiano le tecnologie. Il concetto è sempre lo stesso.

Fonte ilfattoquotidiano.it


CAPIRE LA MAFIA

Quali sono e come funzionano le grandi organizzazioni criminali

Saggio di Piernicola Silvis

Prefazione di Tano Grasso

In libreria dal 12 maggio

Edito da Luiss University Press

CAPIRE LA MAFIAQuali sono e come funzionano le grandi organizzazioni criminaliPrefazione di Tano GrassoIn libreria dal 12 maggio

“Poche organizzazioni sanno leggere il presente e scrutare il futuro come le mafie. Lo fanno per anticipare i tempi e pianificare le attività, perché una delle caratteristiche che le contraddistinguono è la capacità di adeguarsi velocemente ai nuovi scenari economici e sociali, in questo anticipando quasi sempre l’azione dello Stato. La mafia non va studiata, deve essere interpretata. La mafia va capita.”

Che la mafia sia un fenomeno sociale e culturale prima ancora che criminale è evidente fin dall’uso grammaticale del temine: si parla di “mafia”, come nome comune, per indicare una mentalità, un atteggiamento, un modo di relazionarsi agli altri; e poi ci sono le mafie con i loro diversi nomi propri: Cosa nostra, ’Ndrangheta, Sacra corona unita, Società foggiana e così via. Nel linguaggio corrente i due piani spesso si intersecano, col rischio, però, di generare una confusione concettuale di cui le stesse organizzazioni mafiose si sono sempre avvantaggiate. “La mafia non esiste” è stato il refrain durato per decenni, proprio perché era difficile trovare un nesso diretto e giudiziariamente rilevante tra un comportamento diffuso e specifiche azioni delittuose. Nel definire con precisione la natura del fenomeno e l’organizzazione, la struttura gerarchica, i rituali e le “specializzazioni” delle diverse organizzazioni mafiose, questo libro, frutto da una parte della lunga esperienza investigativa e dall’altra di quella di insegnamento dell’autore, svolge un compito chiarificatore e didattico allo stesso tempo. Perché proprio oggi che la mafia non viene più percepita come un’emergenza nazionale – agire lontana dai riflettori, del resto, è proprio la sua modalità di (non) comunicazione – conoscerla e capirne i segreti diventa un’urgenza morale.




PIERNICOLA SILVIS, AUTORE DEL NOIR E TRUE CRIME ITALIANO

Laureato in Giurisprudenza nel 1978, è quasi subito Poliziotto. Dal 1981. E subito come Dirigente anche di Squadra Mobile. E poi Questore. Prima di Oristano e poi di Foggia. Sempre in territori difficili e caratterizzati dalla lotta alla criminalità organizzata.

Per lavoro ha girato l’Italia e della Penisola conosce usi e costumi, abitudini buone e meno buone dei meridionali, dei papalini, degli isolani e dei settentrionali. Di molte cose fatte è orgoglioso, di altre meno. Come tutti, in fondo.

La professione e i continui spostamenti di sede gli regalano un bagaglio di conoscenze ed esperienze tali da consentirgli di cominciare a pensare di poter fare narrativa, il sogno di quando era ragazzino.

All’inizio degli anni 2000 scrive un romanzo che, per una di quelle imperscrutabili autostrade che solcano la vita, viene pubblicato prima da Fazi e poi da Mondadori. Senza aiuti di alcun tipo: spalle dritte, insomma.

Il romanzo è “Un assassino qualunque”, un thriller che ha come argomento la pedofilia violenta, tradotto in spagnolo e tedesco.

Sempre Fazi gli chiede di scrivere, nel 2008, “L’ultimo indizio”, un poliziesco basato su un’indagine in cui ha realmente lavorato nel 1992.

Nel 2010 pubblica, questa volta con Cairo, “Gli anni nascosti”, una spy story ambientata in Italia, rieditato nel 2019 in ebook da SEM con il titolo “LA RETE KSENOFONT”.

Nel gennaio del 2017 esce “Formicae”, edito dalla neonata Società Editrice Milanese (SEM). E’ un thriller ambientato nella malavita foggiana, in cui compare per la prima volta il personaggio del poliziotto Renzo Bruni. E’ il primo romanzo di una trilogia, chiamato Trilogia delle Croci, che vede protagonista il poliziotto Bruni e la città di Foggia. Il secondo è “La Lupa”, uscito nel settembre 2018. Bruni torna ancora ne “Gli Illegali”, ambientato a Napoli, in un sottobosco torbido che unisce avvocati, magistrati e altri pezzi importanti dello Stato.

Il 5 novembre scorso è uscito “Storia di un figlia”, sempre per SEM, e il 26 agosto del 2021 “LA PIOGGIA”, una battaglia fra lo stato italiano e la ‘Ndrangheta, la mafia più potente del mondo, con protagonista ancora Renzo Bruni.

Piernicola Silvis ha pubblicato anche dei racconti.

Dal dicembre 2018 è opinionista su tematiche relative alla sicurezza per il blog del “Fatto Quotidiano online”.


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