OPERE DI PIERNICOLA SILVIS
Pepe Ruggieri è un criminologo forense. Lavora in un centro Anti-violenza di Ancona. Il suo mestiere è tutelare le donne vittime dell’aggressività di mariti ed ex fidanzati. Ha quarant’anni ed è sposato con Flo McCarthy, una giovane irlandese cronista di un magazine digitale che frequenta gli ambienti-bene della città. Una sera, dopo essere rientrato a casa, Pepe non trova la moglie. Flo è come svanita. Da questo momento tutto cambia, e le loro vite si trasformano in un incubo.
Dal 10 febbraio 2023 in libreria e sugli store online
"Quali sono e come funzionano le grandi organizzazioni criminali"
Saggio di Piernicola Silvis con Prefazione di Tano Grasso, Edito da Luiss University Press, 2022
Che la mafia sia un fenomeno sociale e culturale prima ancora che criminale è evidente fin dall’uso grammaticale del temine: si parla di “mafia”, come nome comune, per indicare una mentalità, un atteggiamento, un modo di relazionarsi agli altri; e poi ci sono le mafie con i loro diversi nomi propri: Cosa nostra, ’Ndrangheta, Sacra corona unita, Società foggiana e così via. Nel linguaggio corrente i due piani spesso si intersecano, col rischio, però, di generare una confusione concettuale di cui le stesse organizzazioni mafiose si sono sempre avvantaggiate. “La mafia non esiste” è stato il refrain durato per decenni, proprio perché era difficile trovare un nesso diretto e giudiziariamente rilevante tra un comportamento diffuso e specifiche azioni delittuose. Nel definire con precisione la natura del fenomeno e l’organizzazione, la struttura gerarchica, i rituali e le “specializzazioni” delle diverse organizzazioni mafiose, questo libro, frutto da una parte della lunga esperienza investigativa e dall’altra di quella di insegnamento dell’autore, svolge un compito chiarificatore e didattico allo stesso tempo. Perché proprio oggi che la mafia non viene più percepita come un’emergenza nazionale – agire lontana dai riflettori, del resto, è proprio la sua modalità di (non) comunicazione – conoscerla e capirne i segreti diventa un’urgenza morale.
Verona, 2001. Anna, ventinove anni, è una ragazza ingenua, ricca e viziata dall’adorato padre, un facoltoso imprenditore. Dopo la laurea in medicina Anna vuole specializzarsi in chirurgia plastica per aprire uno studio estetico, sposarsi e avere una famiglia. Quando però un ictus colpisce il padre e un misterioso amico tedesco gli fa visita, Anna inizia un’indagine sul passato in guerra del genitore. Le tracce la conducono nell’Italia del 1944, nel pieno della furia omicida delle SS in fuga, quando le truppe scelte di Hitler trucidarono per vendetta almeno quindicimila civili italiani. Una storia che oggi pochi conoscono, come pochi sanno che alle SS tedesche si uní un famigerato battaglione di SS italiane, di cui dopo la guerra si è cercato di far perdere la memoria. Al termine di questo drammatico percorso, Anna ritrova la sua vera anima. Così, finalmente libera da quel passato terribile che le scorre nel sangue, torna a Colle Sant’Agnese, il paesino toscano in cui i nazisti fucilarono oltre quattrocento persone fra donne, vecchi e bambini. Una storia nera, drammatica e poco chiara e che parla ancora al presente, chiedendo giustizia
Premio Selezione Bancarella 2020
Gran Premio della Giuria del Premio Garfagnana in giallo, novembre 2019
In una piovosa serata napoletana, la mano di un killer uccide Raffaele Esposito, un vecchio prefetto in pensione. Tutti lo consideravano un mite, ma in realtà anni prima Esposito era invischiato fino al collo nel potere romano e, prima di morire, sembrava fosse sul punto di dare alle stampe un esplosivo memoriale che avrebbe fatto paura a molti. Per capire cosa ci sia davvero sotto quel delitto, il capo della Polizia invia a Napoli Renzo Bruni e la sua squadra. Le prime indagini vertono sull’inquietante passato del vecchio prefetto, ma le cose prendono improvvisamente una piega diversa: l’attenzione degli investigatori si sposta, infatti, su un equivoco avvocato il cui studio sta andando in fallimento. Da quel momento, Bruni viene risucchiato in un vortice di torbidi interessi che legano magistrati corrotti e avvocati che hanno svenduto la toga, e quando finalmente la squadra dello SCO tirerà i fili della vicenda, emergerà, fra gli sporchi intrecci che legano camorristi, poteri locali e festini di coca e sesso violento, tutto il marcio che circondava la vita di Esposito, sacrificata da gente spregiudicata sull’altare di un folle quanto insospettabile disegno criminale dall’architettura cristallina.
È il seguito di Formicae e ha come protagonista la quarta mafia, cioè le mafie di Foggia e del Gargano
La luce della telecamera si accende. La mano di Sonia Di Gennaro è ferma mentre filma due suoi affiliati che strangolano un giovane testimone involontario con una corda di pianoforte, per poi farlo a pezzi e disporlo tra la carne di seconda scelta in una macelleria fidata. Si sa, se per caso assisti a un’esecuzione rischi grosso. Se riconosci il killer ancora di più. Se decidi di fare il suo nome alla polizia, sei finito. Matteo, studente universitario, è un testimone troppo scomodo. E la moglie del boss della Società Foggiana, detta “la Lupa”, ha molta fretta, e non può correre rischi. Né lasciare tracce. Qualche giorno dopo, nel silenzio di un reparto di terapia intensiva dell’ospedale di San Giovanni Rotondo, Diego Pastore, in coma da giorni, apre gli occhi. “Zio Teddy”, così viene soprannominato il serial killer di bambini, chiede di parlare con Renzo Bruni, il poliziotto che lo ha arrestato. Poco dopo il loro colloquio, in piena notte, Pastore, con una clamorosa azione paramilitare, viene prelevato dagli uomini del clan della “Lupa”. Renzo Bruni, incaricato delle indagini, e la sua squadra, iniziano un’implacabile caccia all’evaso, senza immaginare, però, che nel frattempo Diego Pastore si è affiliato al clan che ne ha organizzato l’evasione, diventandone prima il sanguinario sicario e poi l’aspirante capo. Fra gli efferati omicidi di una guerra fra clan e le sporche intromissioni di una politica deviata, Bruni ingaggia una drammatica battaglia all’ultimo sangue con zio Teddy, un serial killer messosi al servizio della quarta mafia, la più feroce e spietata.
È il primo romanzo di cui è protagonista la quarta mafia, cioè le mafie di Foggia e del Gargano
La voce al telefono dice che Livio Jarussi, il bambino scomparso da due anni, è vivo e sta bene. Aspetta soltanto di essere riportato a casa, dai suoi genitori. Quando la polizia arriva nel luogo indicato dalla voce anonima, una discarica alla periferia di Foggia, trova una scena sconcertante. Qualcuno ha allestito un terribile quadro rituale. Sepolto malamente tra i rifiuti c’è il corpo di Livio. Sulla misera tomba, come un lugubre ornamento, si alza una croce di legno e ferro. Ciò che rimane di Livio, ormai mangiato dalla terra che l’ha nascosto per due anni, è quasi solo un brandello della felpa che indossava al momento della scomparsa, dove campeggia la scritta Zio Teddy. Una macabra firma. Per Renzo Bruni, alto funzionario del Servizio Centrale Operativo, il mitico SCO, l’unità investigativa della Polizia di Stato, questo ritrovamento significa tornare a occuparsi del caso che più di ogni altro l’ha tormentato, come poliziotto e come uomo. Per Zio Teddy invece è semplicemente la ripresa di una partita a due, giocata con gli strumenti del male. Ma in questa storia ad alta tensione emotiva, scritta da un maestro italiano del thriller, ciò che a prima vista sembra vero non è detto che lo sia fino in fondo. In questa storia le cose che accadono hanno sempre un lato sinistro. La partita iniziata tra i due avversari, infatti, si apre presto a un terzo giocatore, il più feroce, il più sfuggente. Anche lui, come Bruni, ma per ragioni diverse e inaspettate, vuole che il mostro di Livio e di altri innocenti torni nell’inferno brulicante di formiche che lo ha generato
Cosa succederebbe se, per portare a termine un colpo di stato in Italia, un gruppo di potere romano fosse costretto a procurarsi, con ogni mezzo, il dossier relativo a una rete spionistica che ha consentito alla DDR di governare nell’ombra il Paese per quarant’anni, pilotandolo secondo gli interessi del blocco sovietico? E se, per essere certi di realizzare il piano, i complottisti assumessero come consulenti un ex ufficiale golpista argentino e una guerriera della GLADIO? Fra trame di potere e spie comuniste, si infila però Antonio Lami, l’uomo dei Servizi già partner di Renzo Bruni, e le cose prendono una piega diversa…
“L’ultimo indizio” è un romanzo in gran parte autobiografico.
Date, fatti, parole, e soprattutto nomi. Ogni cosa raccontata in questo libro è realmente accaduta. Il compianto ex capo della Polizia Antonio Manganelli, Gilberto Caldarozzi e gli altri colleghi della Polizia di Stato, sono i protagonisti autentici di questo “diario dalla trincea” nell’anno cruciale della guerra tra lo Stato e Cosa Nostra, il 1992. I cadaveri di Falcone e Borsellino pesavano ancora freschi sulla coscienza collettiva del paese quando mi trovai catapultato nell’indagine che portò alla cattura del numero due di Cosa Nostra, Giuseppe “Piddu” Madonia, individuato in Veneto dopo una lunga indagine. Così, mentre le attività investigative proseguono, la mia vita privata va a rotoli: c’è da pedinare, stare svegli, sudare freddo e avere paura, fino all’arresto del boss. Un obiettivo sospirato che segnò l’inizio di una nuova speranza per il paese. Ma la famiglia, in tutto questo?
Premio Franco Fedeli 2006
Emanuele Rode è un ambizioso giornalista che dà la scalata al potere fino a diventare sindaco di una importante città del Nordest e poi ministro degli Esteri della Seconda Repubblica. Ma nell’84, in un viaggio di lavoro in Germania, Rode assiste a uno spettacolo dove un bambino viene orrendamente torturato e ucciso dal vivo. L’episodio gli procura un trauma tale da lasciare emergere la parte più malata e sadica della sua psiche. Diventa così un individuo dalle due personalità. Ed è su di lui che si concentra il sospetto di essere il Ratto, il mostruoso serial killer dei bambini. Anni di indagini non portano a nulla: il Ratto non commette errori. Ma uno psichiatra dagli ombrosi trascorsi e una spregiudicata poliziotta iniziano con l’assassino una tesissima partita a scacchi.